Chicche di cultura

Performance: Cranky pants

// Bettina Conci //
Die kanadische Künstlerin gastierte am 9. September in Bozen. © Jennifer Endom / Repubblica


Peaches, die kanadische Electroclash-Musikerin und Performancekünstlerin, ist eine feministische Ikone, die es immer wieder schafft, auch den abgeklärtesten Fans und Neidern ein verblüfftes „WTF?“ zu entlocken. Das Multitalent kehrte nach vier Jahren endlich auf Italiens Bühnen zurück, und das gleich mit einem ersten Auftritt beim Transart-Festival in Bozen Anfang September. In der Performance „Cranky Pants“ stellte die Künstlerin, die ursprünglich Theaterregisseurin werden wollte, neues Material in Zusammenarbeit mit dem Bewegungskollektiv „Clusterfuck“ vor. Es geht wie gewohnt darum, Grenzen auszuloten, Fragen aufzuwerfen und dem Patriarchat mit aller Macht der audiovisuell verfügbaren Schockmomente entgegenzutreten. Wofür die Transart-Seite auch sogleich von Facebook gesperrt wurde. Erfolg auf der ganzen Linie. Für alle, die sich selbst überzeugen wollen, dass Peaches auch mit 54 Jahren noch so einiges auf Lager hat, von dem jüngere Show-Acts lernen können, sei geraten, in ihre neue Single „Pussy Mask“ hineinzuhören (zum Download und Streamen auf ihrer Webseite www.teachesofpeaches.com verfügbar).

Chicche di cultura

Libro “Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole”

// Sarah Trevisiol //
© effequ.it
Di Vera Gheno
L’obiettivo della sociolinguista Vera Gehno in questo saggio è quello di smontare le più ricorrenti obiezioni sulla declinazione al femminile delle professioni. Parole come sindaca, ministra o avvocata sembrano ancora suscitare resistenze invocando la necessità di proteggere la lingua italiana da un presumibile imbarbarimento. Il linguaggio tuttavia è lo specchio della società e muta costantemente in base a chi lo utilizza. Se fino ad ora alcuni femminili professionali mancavano nel gergo quotidiano, non è perché sono linguisticamente scorretti o brutti, ma perché erano poche le donne a ricoprire tali cariche. Utilizzare i femminili singolari significa accettare le nuove posizioni delle donne all’interno della società, non più relegarle ad essere sole mamme o maestre, ma riconoscerne la libertà di scegliere qualsiasi percorso professionale senza forzarle all’interno di un sostantivo maschile.