Chicche di cultura
Libro “Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole”
// Sarah Trevisiol //
© effequ.it
Di Vera Gheno
L’obiettivo della sociolinguista Vera Gehno in questo saggio è quello di smontare le più ricorrenti obiezioni sulla declinazione al femminile delle professioni. Parole come sindaca, ministra o avvocata sembrano ancora suscitare resistenze invocando la necessità di proteggere la lingua italiana da un presumibile imbarbarimento. Il linguaggio tuttavia è lo specchio della società e muta costantemente in base a chi lo utilizza. Se fino ad ora alcuni femminili professionali mancavano nel gergo quotidiano, non è perché sono linguisticamente scorretti o brutti, ma perché erano poche le donne a ricoprire tali cariche. Utilizzare i femminili singolari significa accettare le nuove posizioni delle donne all’interno della società, non più relegarle ad essere sole mamme o maestre, ma riconoscerne la libertà di scegliere qualsiasi percorso professionale senza forzarle all’interno di un sostantivo maschile.