Vorworte

Arno Kompatscher, Landeshauptmann

Rastlos – Senza tregua, das ist eine wirklich treffende Charakterisierung vieler Alltage im aktuellen gesellschaftlichen Rahmen. Die Schnelllebigkeit sowie die globale Vernetzung von Herausforderungen und Möglichkeiten mündet oft in Ansprüchen, die nicht nur, aber doch ganz besonders Frauen in die Rastlosigkeit treiben. Wir stehen heute unter dem Druck von Wettbewerb und Erwartungen, vor dem Hintergrund nachhaltiger Probleme, die nicht nur das zwischenmenschliche Klima über Gebühr aufheizen.
In einer überreizten Gesellschaft sind es meistens Frauen, die von Hass und Gewalt getroffen werden. Diese Tatsache dürfen wir niemals hinnehmen. Es gilt, unsere Stimme zu erheben, denn Nein heißt Nein und Ja, die Zeiten gendern sich. Al é ciamó n percurs lunch cina Fifty/fifty, mo Yes, she can!*
Non è scontato che debbano essere le donne a tenere unite le famiglie in momenti economicamente e socialmente difficili o che siano le donne a dover subire gli effetti del sovraccarico che spesso uomini accusano di fronte alle aspettative poste loro dalla società. Dennoch ist es vielfach eine Tatsache. Gleichstellung ist keine Hexerei, verlangt uns aber noch viel rastlosen Einsatz ab und diesen werden wir erbringen.

*Es ist noch ein weiter Weg bis "Fifty/fifty", aber "Yes, she can!"

Vorworte

Donatella Califano, Vicepresidente

L’8 marzo è la giornata convenzionalmente dedicata alla riflessione sulle conquiste sociali, culturali, economiche, politiche raggiunte dalle donne, e l’occasione per porre attenzione ai traguardi di parità ancora lontani.
Durante questi anni di pandemia il ruolo cruciale delle donne nel mondo del lavoro, nel sistema sanitario e socio assistenziale, nelle famiglie è apparso evidente, così come evidenti sono state le difficoltà alle quali le donne sono esposte più degli uomini, tuttavia non sono seguiti interventi per correggere le storture emerse.
I problemi restano immutati. Per trovare soluzioni vere riponiamo grandi aspettative nel piano d’azione per le pari opportunità sul quale si sta lavorando.
Esortiamo a “alzare la voce” per sottolineare come i temi delle donne siano i temi di tutti, per non arretrare rispetto ai diritti conquistati, per respingere condizionamenti e l’imposizione di ruoli di genere e rendere le donne protagoniste della propria emancipazione.
Dobbiamo alzare la nostra voce e prestarla anche a tutte le donne che voce non ne hanno, donne in situazioni difficili, ai margini della nostra società e alle donne in fuga da situazioni di violenza e di guerra.