Vorworte

Donatella Califano, Vicepresidente

Anche nell’affrontare le discriminazioni di genere, il genere non è mai da considerare come una categoria isolata o come l’unico indicatore di identità personale. Classe sociale, censo, etnia, colore, età, credo religioso, sessualità, disabilità (…) sono in maniera dinamica oggetto dei processi discriminatori.
Le discriminazioni non agiscono in maniera lineare, ma si intrecciano a più livelli e senza “zone di immunità”, neanche per le donne. Ce lo racconta la storia del femminismo, quando l’acquisizione da parte di donne bianche di un potere di classe fece emergere divisioni e atteggiamenti di razzismo verso altre donne, come pure la recente campagna elettorale: la contrapposizione tra candidate ha travalicato spesso il puro confronto politico-ideologico.
Nella nostra società rabbia, manifestazioni di odio, antagonismo sociale, discriminazioni vengono spesso accettati e tollerati. È ora di invertire la rotta coniugando impegno politico e approcci coerenti. Le discriminazioni si contrastano con iniziative pubbliche mirate, dando visibilità alle azioni intraprese, nonché intervenendo sui sistemi educativi, poiché questi generano i sistemi sociali del futuro.

Landesbeirate für Chancengleichheit

Für mehr Frauen in der Politik

// Maria Pichler //
Südtirols Politik ist nach wie vor eine Männerdomäne. Das beweisen die unzähligen Schnappschüsse, die immer wieder Stoff für den ëres-Männerclub (siehe Seite 27) liefern. Das zeigt aber auch die jüngste Studie der Eurac Research im Auftrag des Landesbeirates für Chancengleichheit, die nicht nur die aktuelle Situation analysiert, sondern auch einen Handlungsleitfaden mitgibt. Nach dem Motto „…und wie wir dieses Ziel erreichen.“
13 Bürgermeisterinnen gibt es aktuell in Südtirol, das sind auf alle 116 Gemeinden gerechnet elf Prozent. In den Gemeinderäten sind 26,2 Prozent der Ratsmitglieder Frauen, von einer paritätischen Vertretung noch meilenweit entfernt. Dass es mehr Frauen in der Südtiroler (Gemeinde)Politik braucht, um in Sachen Chancengleichheit voranzukommen, aber vor allem auch um bessere Diskussionen zu führen und bessere Entscheidungen zu treffen, steht außer Zweifel. Was aber konkret tun – abseits von Wahlgesetzen und Quotenregelungen, um Frauen verstärkt für die Politik zu gewinnen? Austauschtreffen, Stammtische und Schulinitiativen können das Interesse von Frauen für die Politik wecken, gleichberechtigte Familienmodelle und flexible Betreuungsangebote die Voraussetzungen für politisches Engagement schaffen und kontinuierliche Sensibilisierungsarbeit festgefahrene Rollenbilder aufbrechen. Zu diesem Schluss kommt die Studie, die auf der Webseite des Landesbeirates für Chancengleichheit vollinhaltlich abrufbar ist. Die ëres hat bei politisch engagierten Frauen nachgefragt, was sie zu diesem Thema sagen.
Was brauchen Frauen, um sich stärker politisch engagieren zu können? Cosa serve alle donne, per potersi impegnare di più nella politica?


Sadbhavana Pfaffstaller, Gemeinderätin in Neumarkt


1. Ernst nehmen: (junge) Frauen und ihre politische Tätigkeit ernstnehmen;
2. Stimme: Alle Parteien sind gefragt. Frauen zuhören und auf Augenhöhe mit ihnen debattieren;
3. Sisterhood: Die Zusammenarbeit von Frauen untereinander hat uns das Wahlrecht ermöglicht;
4. Raus aus der Unterstützer*innenrolle: Frauen können mehr als nur Männer zu unterstützen – auch in der Politik;
5. Selbsttreue: Die eigene Frau stehen. Immer!

Manpreet Bedi, vicepresidente del Consiglio di integrazione e migrazione di Brunico
Credo che il primo vero passo verso il concetto di pari opportunità sia costituito dall’educazione della donna sia a casa che fuori. Questo le permetterebbe di essere convinta di avere davvero diritti ed opportunità pari all’uomo in ogni area della vita. Nel caso in cui la società credesse diversamente, anche la sola convinzione della donna renderebbe meno difficile dover “combattere” contro il sistema. Il problema si ingrandisce maggiormente dal momento in cui anche la donna stessa, oltre alla società, comincia a dubitare dei propri diritti. Per quanto riguarda una maggiore partecipazione in politica varrebbe, secondo me, lo stesso discorso.


Ana Maria de Castro, consigliera comunale a Naturno
"Le donne saranno forti il giorno in cui avranno il proprio partito, quando smetteranno di fare la campagna per il marito, il fratello, il fidanzato o l'amico e daranno il loro voto alle altre donne." Questo è il pensiero della nota scrittrice brasiliana Cora Coralina. Perciò alle donne serve prima di tutto il coraggio, senza avere paura del potere! Sono capaci anche loro di averlo in mano. Devono essere al passo con i tempi. Ci sono stati già tanti cambiamenti in questo senso, con la presenza femminile nelle istituzioni. I mezzi ci sono già. Bisogna essere in grado di usarli con competenza e responsabilità, dando così un contributo alle varie esigenze della propria comunità, con volontà e fierezza.