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La dignità delle persone transgender
// Verena De Monte //
Camilla Vivian ha una figlia assegnata maschio alla nascita. Nel 2016 inizia a condividere la sua storia di genitore di una persona transgender(1) prima con il blog Mio figlio in rosa e poi in un libro dallo stesso titolo. All’interno della manifestazione “My Life Is Revolution” organizzata da Centaurus Arcigay Bolzano, ha presentato il suo secondo libro Gender libera tuttə(2). Storie vere per amare, capire e fare la rivoluzione, un testo che raccoglie le testimonianze di 33 persone transgender di tutte le età e parla delle tante vicissitudini dolorose e spiazzanti cui vanno incontro: dall’uso del giusto pronome al riconoscimento giuridico, dalle terapie ormonali alla transizione chirurgica.
“Liber* di essere” © Alessio Giordano
In che modo viene violata la dignità delle persone transgender?
Negare l’esistenza è la base della violenza e le persone transgender “non esistono”: non hanno nessun tipo di rappresentazione nel quotidiano, non se ne parla, non compaiono in nessun testo scolastico, non si vedono nei film ecc. Esistere è la base per poter rivendicare dei diritti.
Cosa prevede la legislazione in questo ambito?
Per la legge esiste semplicemente una persona che ha una patologia e si deve adeguare a quella che è una richiesta sociale. La persona si deve sempre incastrare in una delle due categorie, uomo o donna, mentre sappiamo che ci sono infinite possibilità di vivere l’identità di genere(3).
Cosa consigli ai genitori che hanno un figlio o una figlia transgender?
Di informarsi, stando attenti a chi si rivolgono per evitare informazioni false e di credere alle parole del figlio o della figlia, lasciandolə vivere la loro vita tranquillamente. Consiglio anche di concentrarsi sul presente, evitando di caricarsi di stress preoccupandosi per il futuro, quando tanto non lo si può prevedere.
Quando nel sottotitolo del tuo libro parli di “fare la rivoluzione” cosa intendi?
Ritengo ci sia bisogno di una rivoluzione culturale che non riguarda solamente l’identità di genere delle persone transgender ma l’identità di genere di tuttə e la società in generale. È necessario cambiare paradigma e capire che il problema non è della persona ma di un contesto che quella persona non la prevede. Non è la persona non conforme a doversi adeguare non sono i genitori a dovere "accordare" il figlio o la figlia per proteggerli, ma sono gli altri che devono imparare a conoscere, capire e accogliere.
Cosa dovrebbero mettere in discussione quelli che hai ora definito “gli altri”?
La vera questione è: perché le persone cisgender4 non riescono a vedere più in là del loro naso? Cosa le spaventa? Cosa perderebbero se crollasse la costruzione dei due generi ben distinti, una costruzione finta che oggettivamente non corrisponde alla realtà? Bisogna cercare di creare una società che sia di tuttə e rappresenti tuttə, a partire dalla scuola. È necessario parlare di varietà affinché si cominci a strutturare una mentalità diversa nel futuro.
1. Le persone transgender sono persone che non si riconoscono o non si riconoscono del tutto e sempre nel genere assegnato loro alla nascita.
2. Questa lettera chiamata “schwa” è il simbolo utilizzato per indicare una vocale intermedia e in tempi recenti viene usata per includere tutti i generi
3. Indica il sentimento intimo con cui una persona, sin dai primissimi anni di vita, definisce il proprio sentirsi maschio, femmina o altro rispetto a dei modelli sociali di riferimento, che variano a seconda del contesto culturale e delle esperienze individuali.
4. Donne e uomini che si riconoscono nel genere
assegnato loro alla nascita in base ai loro
organi genitali
2. Questa lettera chiamata “schwa” è il simbolo utilizzato per indicare una vocale intermedia e in tempi recenti viene usata per includere tutti i generi
3. Indica il sentimento intimo con cui una persona, sin dai primissimi anni di vita, definisce il proprio sentirsi maschio, femmina o altro rispetto a dei modelli sociali di riferimento, che variano a seconda del contesto culturale e delle esperienze individuali.
4. Donne e uomini che si riconoscono nel genere
assegnato loro alla nascita in base ai loro
organi genitali
Libri di Camilla Vivian © Verena De Monte