Respekt
Rubrica: HAI TRE FIGLI E LAVORI???
// tilia //
Era il 2015 quando da una grande città mi sono trasferita in un ridente paesino in mezzo al verde.
Casa con giardino, niente traffico, aria pulita, scuola a due passi. Il mio lavoro è nella città vicina, comunque ci metto poco con l’autobus, che è praticamente sempre in orario. E fin qui tutto bene, finché... uno dei primi giorni di asilo della secondogenita, mi ritrovo a fare due chiacchiere con dei genitori ancora sconosciuti in attesa che i pupi escano. Io ho nel marsupio l’ultimogenita, di due mesi, e accanto il primogenito, appena uscito dalle elementari. Parlando del più e del meno, a un certo punto dico: “spero proprio che venga attivato il servizio di tempo prolungato, mi farebbe comodo per via del lavoro”. Subito dopo un papà sgrana gli occhi e mi chiede: “ma tu hai tre figli e lavori?”. “Beh sì”, rispondo sgranando anch’io gli occhi per la domanda ricevuta. “Il mio lavoro mi piace e ci servono due stipendi. Ora sono in maternità ma tra qualche mese riprenderò a lavorare”. Sempre più incredulo, incalza: “Come tra qualche mese? Ma non aspetti che la piccola abbia almeno tre anni per mandarla all’asilo?”. “Andrà all’asilo nido” replico. E mi guardo intorno alla ricerca di solidarietà... Per fortuna, una mamma dice: “io avrei bisogno di lavorare a tempo pieno e sto proprio cercando lavoro, ma tanti colloqui sono di pomeriggio e li devo rifiutare perché non so a chi lasciare i bambini”. Vero, penso, anche chi sta cercando lavoro ha bisogno di tempo per farlo. Un’altra si aggiunge: “io sono straniera e avrei bisogno di più tempo per imparare bene l’italiano, per poi trovare un lavoro, ma i corsi di lingua sono quasi tutti di pomeriggio e con i bambini che escono così presto da scuola non ce la faccio”. Vero, penso ancora. Addirittura una terza si fa avanti dicendo: “anche se lavoro part-time in città, comunque non riesco a tornare in tempo per recuperare mio figlio così presto”. “Inutile compilare il modulo di richiesta, tanto in questa struttura non c’è mai stato il tempo prolungato” mi risponde serafica la responsabile il giorno dopo, quando le chiedo appunto informazioni in merito. Ed è stata proprio quella sua seraficità a farmi scattare: prima informandomi sui presupposti per l’attivazione del tempo prolungato all’asilo e poi confrontandomi con gli altri genitori. Se quelle mamme si sono lamentate della scuola che finisce troppo presto, perché il servizio non parte? E infatti, parlandone insieme, l’interessamento c’era. “Non ho nemmeno compilato il modulo di richiesta del tempo prolungato perché mi è subito stato detto che tanto qui il servizio non parte mai, non c’è abbastanza richiesta” mi dice una mamma. Faccio un respiro profondo... io invece il modulo l’avevo compilato. Non mollo e il giorno stesso chiedo che i moduli vengano ridati a tutti perché non pochi vorrebbero il prolungato. Beh, alla fine il servizio è partito. E sta continuando negli anni. Che rivoluzione per un paese come questo. Curato e tranquillo sì, ma con ancora tanti passi avanti da fare, soprattutto nel supportare le madri, e i padri, nella propria professione sapendo i figli al sicuro, in compagnia e gioiosi all’asilo, anche di pomeriggio. Sono passati otto anni da allora e sono felice di vivere qui. Dove ho trovato altre mamme che come me credono negli asili nido e nel tempo prolungato, che lavorano con passione e che sono diventate amiche. Ah, e comunque qui in paese i servizi di attività estive per i bambini in agosto sono talmente pochi che bisogna mettere la sveglia alla mezzanotte del giorno prima dell’apertura delle iscrizioni per potersi accaparrare uno di quei pochi posti... peccato però che le aziende e gli uffici non chiudano tutti in agosto... quindi? Ma questa è un’altra storia...