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Italia: richiesta di linguaggio inclusivo su documenti personali e amministrativi
// Verena De Monte //
La documentazione amministrativa ha tuttora un linguaggio esclusivamente maschile. © Verena De Monte
Recentemente la prestigiosa istituzione linguistica Accademia della Crusca, pur dichiarando che "è senz’altro giusto prestare attenzione alle scelte linguistiche relative al genere”, si è espressa contro l’utilizzo di schwa, asterischi e genere neutro. Questa posizione non chiude di certo il dibattito sul linguaggio inclusivo. Tant’è che a marzo l’associazione Femminile Maschile Neutro ha presentato una diffida a diversi Ministri della Repubblica per ottenere modifiche nella predisposizione, formazione e nel rilascio di documenti personali – al momento con diciture esclusivamente maschili – nel rispetto del diritto al nome, alla parità di genere e all’identità personale. “Chi non si nomina non esiste”, afferma Maria Tiziana Lemme, giornalista e co-fondatrice dell’associazione, “ed è gravissimo che nella società contemporanea una donna non esista, di fatto, e sia ancora discriminata e priva di definizione nel linguaggio amministrativo.”