Cronache tragicomiche

«Prima o poi, mi metto in lista»

// Lorena Palanga //
Cronache tragicomiche di una donna che tiene in piedi il mondo… e dimentica se stessa
© Jonathan Cooper - unsplash
Ore 6:00.
Suona la sveglia. Apro un occhio, poi l’altro, poi li richiudo entrambi subito perché il pensiero della “to-do list” mi ha già stancata. Colazione, doccia (se c’è tempo), sveglia i figli, merenda nello zaino, calzini spaiati da rincorrere come Pokémon rari. Marito che non trova la camicia (spoiler: è nell’armadio, come sempre). Il tutto mentre tento una coda decente con una mano e con l’altra rispondo a un’e-mail di lavoro.

Ore 8:00.
Uscita in modalità ninja. Traffico, parcheggio, corsa in ufficio. Riunioni, scadenze, colleghi che sembrano aver fatto colazione con la simpatia e altri con i chiodi. Pranzo? Un’insalata mangiata davanti al PC, con il mouse come unica compagnia. Una volta avevo sogni, ora ho il calendario condiviso di Google.


Ore 17:00.
Fine del lavoro (in teoria). In pratica, parte il secondo turno: spesa, pediatra, compiti, cena. A casa mia c’è sempre qualcuno che cerca qualcosa: calzini, consigli, conforto. E io? Cerco me stessa. Sembra che sia stata vista l’ultima volta nel 2008, mentre faceva yoga e leggeva un libro.

Ore 21:30.
I figli dormono (forse), il marito guarda lo smartphone o la tv, il cane russa. Io guardo il divano con desiderio, ma mi accascio sul letto come una felpa dimenticata. “Domani mi prendo un’ora per me”, penso. Domani. Sempre domani.
Eppure, tra una corsa e l’altra, tra un “mammaaa” e un “scusa, hai visto le chiavi?”, ogni tanto affiora una consapevolezza: non siamo supereroine, anche se ci piacerebbe. Siamo donne con agende piene e batterie scariche. E il punto non è fare tutto, ma non dimenticarci di noi stesse mentre lo facciamo.

Perché il rischio, a furia di esserci per tutti, è non esserci più per noi. Ci alleniamo a essere presenti, utili, perfette, e dimentichiamo che non siamo “progetti da completare” ma persone da ascoltare. E che se ci fermassimo – anche solo per dieci minuti – potremmo riscoprire una cosa rivoluzionaria: che meritiamo attenzioni anche quando non stiamo salvando il mondo. Che il nostro valore non si misura in carichi di lavatrici o e-mail risposte entro le 18:00.

Quindi no, non ci serve un’altra agenda. Ci serve spazio. Respiro. Tempo che non sia solo incastrato, ma scelto. Magari non oggi. Magari non domani. Ma prima o poi, anche noi, ci scriveremo in cima alla lista.

Chi è la Professional Organizer
(e perché potrebbe cambiarti la vita)

Ti senti sempre in affanno? Hai l’agenda piena ma la testa nel caos? Qui entra in scena una figura ancora poco conosciuta ma preziosissima: la Professional Organizer.

Si tratta di una professionista specializzata nell’aiutare persone e famiglie a riorganizzare il tempo, gli spazi e le abitudini quotidiane in modo più efficace e sostenibile. Non è solo “quella che ti dice come sistemare l’armadio”, ma una vera alleata nel trovare strategie su misura per alleggerire la vita, liberare energia mentale e – finalmente – ritagliarsi momenti per sé.

Nel lavoro, ti aiuta a gestire meglio e-mail, riunioni, priorità. A casa, ti guida nel decluttering degli oggetti… e anche degli impegni inutili. Obiettivo? Più ordine, meno stress. Più tempo vero, meno corse a vuoto.

In pratica, non ti cambia la vita. Ti aiuta a riprendertela in mano.

Chicce di cultura

Graphic-Novel-Serie: Heartstopper

// Hannah Lechner //
© Loewe Verlag
Von Alice Oseman
Heartstopper ist eine Graphic-Novel-Serie, die zunächst nur online und später auch gedruckt erschien und 2022 als Netflix Serie adaptiert wurde. Alice Oseman erzählt darin die Geschichte zweier Jungs – Nick und Charlie – die sich an einer britischen Oberschule anfreunden und ineinander ver­lieben. Über mittlerweile fünf Bände folgt man Nick, Charlie und deren Freundesgruppe durch die Herausforderungen des Erwachsen-Werdens: Es geht um Freundschaften und die erste Liebe, um Mobbing und mentale Gesundheit, um Identitätsfragen und Coming Out und immer wieder um das Sich-gegenseitig-Auffangen. Für Jugendliche, deren Eltern und alle, die in der eigenen Jugend queere Liebesgeschichten vermisst haben.

Mehr Infos auf Alice Osemans Webseite, www.aliceoseman.com.