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A PRANZO DALLA MAMMA

// unadonna //
(donne, dignità
e pubblicità)
Domenica, ore 13, sala da pranzo.
“Mamma, mi passi il parmigiano?”
“Eccolo! Ti piace questo sugo?”
(*Per le tue perdite urinarie puoi usare…* )
“Ahem, dicevo, ti piace?”
“Tanto, davvero buonissimo, complimenti! Posso chiederti anche un filo d’olio?”
(*Bevi tanta acqua se vuoi fare tanta plin plin!*)
“Ma certo, guarda, ho l’olio buono, tieni!”
“Ah, quello di giù! Sembra buonissimo!”
(*Sentiti sicura con il nuovo detergente intimo deodorante…*)
“Hm… messo, grazie! E grazie anche per l’invito a pranzo, sai che vengo sempre volentieri da te!”
(*Fastidio intimo? Da oggi non più con…*)
“Anche a me fa piacere averti qui, sei sempre così occupata!”
“E poi cucini così bene!”
“Ti ringrazio, so che lo apprezzi! La prossima volta ti faccio i capelli d’angelo, se vuoi!”
(*Elimina i tuoi peli superflui, da oggi, con…*)
“Ahem… grazie!”
“Se hai finito la pasta, ti ho preparato il tuo secondo preferito: scaloppine al vino bianco!”
(*Quando hai il ciclo, prova la potenza super assorbente di…”)
“…ehm, sì, ho finito, grazie!”
“Ho usato un vino bianco speciale,
sentirai che buone!”
(*Non vergognarti di ridere di gusto!
Da oggi c’è l’assorbente apposta per…*)
“…. Saranno sicuramente ottime!”

“Allora?”
“Strepitose, quasi quasi faccio il bis!”
(*Chili di troppo? Questo ti aiuta a ritrovare la linea ed essere bellissima!*)
“Sai cosa? Niente bis per oggi…”
“Come vuoi! Però il contorno coi cavolfiori gratinati lo mangi, vero? Fatto apposta per te…”
(*Gonfiori addominali? Se vuoi la pancia piatta, prova a prendere…*)
“Senti, quasi quasi preferirei un’insalatina,
se ce l’hai. Sai, non vorrei…”
“Ma certo, come vuoi!”
(*Per il cambio del pannolino dopo la pupù, mamma, usa… *)
“Ma sai che farei a meno anche di quella?”
“Va bene, così ti rimane spazio per il dolce.
Ho comprato un torrone che…”
(*Rinunci ai pranzi con le amiche perché la tua dentiera balla? Con questa pasta adesiva potrai continuare a…*)
“Forse meglio uno yogurt, se ce l’hai…”
“Ma certo! Ecco, tieni!”
(*Prenditi cura del tuo intestino con i fermenti lattici contenuti…*)
“….”
“…?”
“Ops! Mi sono accorta che è proprio tardi!
Devo scappare, scusa!”
“Mi dispiace, ma non ti preoccupare, anzi… grazie per essere venuta! Ti aspetto la prossima settimana, se vuoi!”
“Sì, ma posso chiederti una cosa?”
“Certo!”
“La prossima volta spegniamo la TV?”

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Le api laboriose

// Sarah Trevisiol //
Alla ricerca di una seconda possibilità
La squadra di pulizie di Albatros © Archivio Albatros
Albatros è una cooperativa sociale che aiuta persone con disabilità, difficoltà psichiche, malattie, problemi di dipendenza, problemi economici e persone di origine straniera, a trovare lavoro. Poiché il proprio posto nella società viene ancora in gran parte definito dal proprio impiego, è essenziale offrire lavoro a queste persone, sostegno e ascolto, affinché trovino nuovamente la forza di partecipare attivamente alla comunità.
Molte sono le donne che lavorano presso Albatros, molte nel settore delle pulizie. Sono coloro che la mattina presto puliscono uffici e palazzine comunali, coloro che disinfettano mense, ospizi, asili e scuole, che smacchiano fermate dell’autobus sotto il sole cocente o al freddo gelido, lucidano macchinari e magazzini in tempi record e puliscono case private di anziani/e che non ne sono più in grado. Sono quelle api silenziose ma efficaci che rendono la società un posto più limpido e gradevole. Purtroppo queste api tanto laboriose ed essenziali, passano spesso inosservate, non vedendo riconosciuto il dovuto merito o la giusta valorizzazione.
“Durante il Covid eravamo le uniche a girare per le strade di Merano, la mole di lavoro si è duplicata perché la gente si è resa conto di quanto rendiamo lo spazio pubblico un posto più pulito e sicuro.” Antonietta Eller è la coordinatrice del settore pulizie presso Albatros. “Ora c’è chi dà persino delle mance alle nostre collaboratrici, credo che la gente, dopo il Covid, valorizzi maggiormente il nostro apporto.”
Antonietta ha avuto un passato non facile, segnato da abbandoni e difficoltà economiche durante l’infanzia, problemi di dipendenza in seguito. Lei ha avuto il coraggio di rifarsi una vita, di rimettersi in gioco. “Credo che ogni persona si meriti una seconda possibilità, perché non tutte/i abbiamo le stesse condizioni di partenza, tipo una famiglia agiata che garantisce affetto, istruzione, un tetto sopra la testa o sbocchi lavorativi. Per alcune persone la vita riserva maggiori ostacoli e probabilmente di conseguenza più momenti di debolezza. Vedendo la mia storia e quella di alcune/i colleghe/i però mi rendo conto che quando anche una sola persona crede in te o ti regala un sorriso o ti affida un lavoro, ciò ti permette di rialzarti e riprovarci.”
Antonietta Eller ce l’ha fatta, ora è la coordinatrice del reparto pulizie e gestisce oltre 30 persone, ha un appartamento, un compagno e soprattutto l’amata figlia al suo fianco. Questo è il successo di Albatros: restituisce dignità a persone in difficoltà, facendo capire sia al resto del personale che ai clienti stessi, che un insuccesso non è una sconfitta ma uno stimolo per ricominciare o tentare strade diverse, magari con nuovo slancio.
“Lavoriamo tanto, ma sono immensamente grata ad Albatros delle tante opportunità offertemi. Imparo ogni giorno, che la costanza e la dedizione, il rispetto e l’ottimismo, possono rendere delle piccole scelte quotidiane, dei passi da gigante che ti fanno credere in te stessa/o. Il lavoro è un modo di riscattarsi personalmente e ogni persona dovrebbe avere il diritto di lavorare e far vedere cosa sa fare. Perché alla fine dei conti, ogni persona sa dare e insegnare qualcosa, anche se si tratta solo del fatto di guardare le altre persone con maggiore dignità.”
Antonietta Eller © Manuela Tessaro