Club per soli uomini

Dove sono le donne nei governi regionali?

// Linda Albanese//
Fugatti (Trentino), Fedriga (Friuli-Venezia Giulia), il ministro Salvini, Zaia (Veneto), Bonaccini (Emilia-Romagna), Fontana (Lombardia, collegato da remoto) e Alfreider (Alto Adige) © Ufficio stampa Regione Trentino-Alto Adige/Davide Cordua


Le Regioni e le Province autonome del Nord-Est firmano il protocollo d’intesa per la logistica del Nord-Est. A mettere la sua firma sul protocollo, in nome della Provincia autonoma di Bolzano, è stato l’assessore provinciale alla Mobilità e alle Infrastrutture, Daniel Alfreider. Assieme a lui il ministro Matteo Salvini e i governatori Stefano Bonaccini, Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana (collegato da remoto), Luca Zaia e Maurizio Fugatti. Impossibile non notare l’assenza di una donna, di una governatrice. Non c’è però da stupirsi, visto che di 20 regioni italiane solo una donna ne è la presidente. L’unica lei in campo è Donatella Tesei, dal 2019 alla guida della regione Umbria. Una mosca bianca la Tesei, in una regione che peraltro vanta il primato di donne al comando negli ultimi vent’anni. Ma tolto il comandante in capo e alcuni luogotenenti, anche l’Umbria è poco rosa. Una donna sì, che però guida una regione di uomini.

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Cultura e approfondimento

Il filo invisibile

// Linda Albanese //
di Marco Simon Puccioni
© Netflix


Con questo titolo è arrivato prima al cinema e ora su Netflix il nuovo film scritto e diretto da Marco Simon Puccioni. Dopo la pellicola Come il vento (2013, sulla vita di Armida Miserere, una delle prime donne a dirigere un carcere in Italia) e la fortunata serie di documentari sulle famiglie arcobaleno, intitolata"My Journey to meet you", torna con un film che intreccia proprio quest'ultimo tema con un racconto di formazione, raccontando la normalità di un adolescente che cresce con due padri e anche i pregiudizi che purtroppo ancora vi incombono. Il film mette in scena il punto di vista di un figlio alle prese con i turbamenti dell’adolescenza e con due padri in crisi, sull’orlo della separazione. Vivere questa complessa situazione familiare spingerà Leone, il protagonista, a riflettere sulla vera natura del “filo invisibile” che lo lega ai suoi papà e a tutti coloro che hanno voluto la sua nascita. La trama del film si intreccia con la vita personale del regista, che ha costituito una famiglia omogenitoriale con due figli ed è stato tra i primi registi in Europa a raccontare questa esperienza genitoriale.