È il libro vincitore dell’ultima edizione del Premio Strega che si aggiudica anche la 10a edizione del Premio Strega Giovani. L’autrice, Ada D'Adamo, scompare a 55 anni per una malattia, poco dopo aver saputo di essere entrata tra i 12 finalisti del premio. Era una danzatrice, aveva studiato e insegnato discipline teatrali e aveva scritto diversi saggi sulla danza e il teatro. Il suo libro racconta una storia d’amore, di unione e di verità, ed entra nel vivo del rapporto tra la scrittrice e la figlia, nata con una grave patologia. Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Il silenzio è la dimensione del dialogo di Ada con Daria, l’unico possibile, senza parole. “L’aborto è una scelta dolorosa per chi la compie, ma è una scelta e va garantita. Anche se mi ha stravolto la vita, io adoro la mia meravigliosa figlia imperfetta. Ma se avessi potuto scegliere, quel giorno, avrei scelto l’aborto terapeutico” aveva scritto l’autrice in una lettera pubblicata su La Repubblica. La sua è un’affermazione di diritto, che rivendica la possibilità di una scelta che a lei è stata negata.