Around the World

Donne da sole in giro per il mondo

// Lorena Palanga //
Una donna in viaggio da sola © Jamie Street - unsplash
Secondo gli ultimi dati pubblicati da Euronews Travel, il 71% dei viaggiatori in solitaria sono donne, di cui il 25% ha 65 anni o più. Un cambiamento che è frutto della maggiore indipendenza economica, che permette alle donne di concentrarsi di più su crescita personale, sull’empowerment e sulla ricerca dell’avventura. Sempre in tema di viaggi, dal sondaggio Global Rescue 2024 emerge che le donne quando viaggiano tendono a dare lo stesso peso all’avventura e alle esperienze culturali. Perché? Perché le viaggiatrici, dicono le agenzie di viaggio interpellate, sono più propense ad impegnarsi più profondamente con le pratiche e le usanze locali, nel tentativo di cercare connessioni autentiche al di là del tipico turismo "fly and flop". Questo incremento di donne sole in viaggio sta incidendo anche sul mercato. Gli esperti del settore infatti dicono che si moltiplicano le offerte di tour nei quali sono proposti momenti di contatto tra le viaggiatrici e le donne del Paese ospitante. Momenti che in gruppi misti spesso non sarebbero accessibili e che permettono alle donne in viaggio di vedere un Paese attraverso gli occhi delle donne che lo abitano.

Around the World

Ruanda hat das weiblichste Parlament der Welt

// Maria Pichler //
Diane Rwigaras Kandidatur gegen Präsident Paul Kagame ist bereits zwei Mal erfolgreich verhindert worden © Wikipedia/Shimwa, CC.0
Ruanda hat das weiblichste Parlament der Welt: Nach den Wahlen im vergangenen Jahr sind Frauen mit 63,8 Prozent in der Abgeordnetenkammer und 53,9 Prozent im Senat vertreten und haben damit erstmals in der Geschichte des Landes sowohl im Unter- als auch im Oberhaus des Parlaments mehr als die Hälfte der Sitze. Warum? Nach dem Bürgerkrieg 1994 lag der afrikanische Binnenstaat in Schutt und Asche, der Völkermord an der Tutsi-Minderheit hatte mehr als 800.000 Menschen das Leben gekostet. 70 Prozent der Überlebenden waren Frauen – und die übernahmen Verantwortung und bauten das Land neu auf. Im Grunde ist es also eine Notlage, die zum historischen Umbruch in Ruanda geführt hatte. Wenn aber Ruanda heute oft als „Paradies für Frauen“ bezeichnet wird, gibt es auch im afrikanischen Vorbildstaat noch viel zu tun, beispielsweise in Sachen Gewalt an Frauen, Elternzeit, Zugang zu Vermögen und Umgang mit Frauen aus der Opposition.