Vorworte

Nadia Mazzardis, Vicepresidente

Abbiamo sperato e non sparato.
Tutte le conquiste realizzate dalle donne, per il raggiungimento della parità, hanno avuto una caratteristica: non abbiamo mai sparato un colpo. La nostra è stata una delle poche rivoluzioni in cui non si è usata la violenza per ottenere ciò che spetta a più della metà del genere umano: stessi diritti e uguali opportunità. Ma, nonostante ciò, non ci sono capitoli dei testi scolastici che celebrino la storia delle donne, l’emancipazione femminile, le scienziate. Tutti, in compenso, hanno un’opinione sui femminismi, di solito connotata da un’accezione negativa.

Il processo di rimozione è stato enorme, nessuno racconta ai nostri giovani e alle nostre giovani, quanto si può ottenere senza essere violenti.Non esistono monumenti che celebrino ciò che le donne hanno fatto in tempo di guerra: coesione sociale e che oggi si chiamerebbe management del territorio.

Sperare in una società più equa, nella sconfitta del patriarcato e nella decostruzione del maschilismo tossico, che ci rovina la vita è possibile.Agire strategie concrete affinché le speranze si trasformino in obiettivi raggiungibili, si dovrebbe fare veicolando nella nostra cultura modelli di conquista non violenti.

Editorial

Zeit - Tempo

Wie vielen von Ihnen mag es wohl so gehen wie mir, wenn ich nach einem vollgepackten Tag zwischen Beruf, Familie, Freunde, Haushalt und vielleicht dem einen oder anderen Ehrenamt am Abend erschöpft auf das Sofa falle und mir denke: Wo ist sie heute mal wieder geblieben, die liebe Zeit? „Man muss sich die Zeit nehmen“, sagt Zeitzeugin Martha Ebner mit 103 Jahren ganz klar, die Zeit für sich selbst und die Zeit für das, was einem wichtig ist. In dieser aktuellen Ausgabe der ëres haben wir Frau Ebner und sechs weitere Frauen nach ihrem Bezug zum Thema Zeit gefragt. Herausgekommen ist ein buntes Spektrum an Gedanken und Impulsen, das aufzeigt, wie unterschiedlich wir Zeit erleben, nutzen und gestalten. Daneben beleuchten wir, wie viel Zeit eine Behinderung kosten kann, warum „queere Zeiten“ ihrem eigenen Tempo folgen und was eine Auszeit auf der Alm mit feministischer Selbstermächtigung zu tun hat. Dass und wie sich die Zeiten ändern, lesen Sie in unserer Rubrik „Herstory“, die Elena Lucrezia Cornaro Piscopia gewidmet ist, der ersten Frau italienweit, die einen Doktorgrad erworben hat.

Wir wünschen Ihnen eine gute Lektüre

Maria Pichler, Chefredakteurin