THINK
Lezione di coraggio
// unadonna //
“Forza ragazze! Hop! Hop! Questa è la lezione di coraggio! Dal vivo!! Forza, qui non c’è spazio per mammolette!”
“Scusi, ma…”
“Niente ‘Scusi’ né scuse! Siamo in ballo, balliamo, hop hop!!!”
“Ma io veramente… volevo solo…”
“TU!”
“Sì, prof!”
“Sei nuova?”
“Sì!”
“Allora forse non hai capito: questo è il corso ‘Vivere da donna superando le paure’, e le lezioni non sono facoltative, ma obbligatorie!
E prima le segui, meglio è!”
“Ma io…”
“Sei o non sei una bambina/ragazza/donna?”
“Beh, sì…”
“E allora forza, dai, chi ben comincia è a metà dell’opera! Ragazze, vi ricordate cos’abbiamo detto l’ultima volta?”
“Sissignora! Prima regola: non dare mai troppa confidenza”
“Perché…”
“… perché poi ci dicono che siamo facili!”
“Seconda regola?”
“Non rispondere al catcalling e tirare dritte per la nostra strada”
“Fin da ragazzine, ricordate! Sono solo parole! Ripetete con me: non fa male!”
“Non fa male! Non fa male!”
“Brave: terza, quarta e quinta regola, forza!”
“Terza: in treno, scegliere un vagone con più di una persona, possibilmente una donna, possibilmente una famiglia, possibilmente vicino a quello di testa col capotreno; quarta: in un locale, controllare il drink; quinta: tornando tardi la sera, procedere sul marciapiede con passo sicuro e fermo, tenendo però in mano le chiavi, per difendersi in caso di aggressione”
“Perfetto! Queste erano quelle del capitolo ‘Affrontare in sicurezza la vita sociale’. Avete studiato il capitolo ‘Le insidie dello studio e del lavoro?’”
“Sissignora!”
“Brave! Prima regola?”
“Non farsi dire da nessuno cosa possiamo
e non possiamo fare, non farci condizionare da… “
“Da…? Forza, sono 4, ditemi tutte e quattro le fonti!”
“Da aspettative famigliari, struttura sociale, media e pubblicità”
“E quindi…”
“E quindi far finta di niente quando ci dicono che la matematica non è da donne o quando sgranano gli occhi se ci iscriviamo a informatica”
“Bene! E a livello professionale? Qual è la domanda che non dovete mai, MAI, accettare ai colloqui di lavoro?”
“Se vogliamo figli!”
“Così vi voglio! Hop hop! Non fa male!”
“Non fa male! Non fa male!”
“Scusi, prof!”
“Dimmi, novizia!”
“Non farà male, però è difficile ribellarsi a questa!”
“Lo so, lo so! Però più ci opporremo, meno saremo esposte al ricatto! E ora l’ultima regola, ragazze!”
“Quella fondamentale che le racchiude tutte?”
“Sì, forza!”
“Proteggere la nostra libertà, sempre!”
“Bravissime, così vi voglio! Abbiate sempre questo coraggio!”
“Scusi, prof…”
“Ancora tu?”
“Sì… ehm… io vorrei cambiare corso… posso andare a quello qui accanto?”
“Quello degli uomini?”
“Sì…”
“Ma quello è composto di una sola lezione base, e poi su… non è articolato come questo!”
“Eh lo so… però il titolo
mi ispira un sacco!”
“Il titolo del corso? E qual è?”
“La conquista del mondo e il calcetto del martedì”.
“Scusi, ma…”
“Niente ‘Scusi’ né scuse! Siamo in ballo, balliamo, hop hop!!!”
“Ma io veramente… volevo solo…”
“TU!”
“Sì, prof!”
“Sei nuova?”
“Sì!”
“Allora forse non hai capito: questo è il corso ‘Vivere da donna superando le paure’, e le lezioni non sono facoltative, ma obbligatorie!
E prima le segui, meglio è!”
“Ma io…”
“Sei o non sei una bambina/ragazza/donna?”
“Beh, sì…”
“E allora forza, dai, chi ben comincia è a metà dell’opera! Ragazze, vi ricordate cos’abbiamo detto l’ultima volta?”
“Sissignora! Prima regola: non dare mai troppa confidenza”
“Perché…”
“… perché poi ci dicono che siamo facili!”
“Seconda regola?”
“Non rispondere al catcalling e tirare dritte per la nostra strada”
“Fin da ragazzine, ricordate! Sono solo parole! Ripetete con me: non fa male!”
“Non fa male! Non fa male!”
“Brave: terza, quarta e quinta regola, forza!”
“Terza: in treno, scegliere un vagone con più di una persona, possibilmente una donna, possibilmente una famiglia, possibilmente vicino a quello di testa col capotreno; quarta: in un locale, controllare il drink; quinta: tornando tardi la sera, procedere sul marciapiede con passo sicuro e fermo, tenendo però in mano le chiavi, per difendersi in caso di aggressione”
“Perfetto! Queste erano quelle del capitolo ‘Affrontare in sicurezza la vita sociale’. Avete studiato il capitolo ‘Le insidie dello studio e del lavoro?’”
“Sissignora!”
“Brave! Prima regola?”
“Non farsi dire da nessuno cosa possiamo
e non possiamo fare, non farci condizionare da… “
“Da…? Forza, sono 4, ditemi tutte e quattro le fonti!”
“Da aspettative famigliari, struttura sociale, media e pubblicità”
“E quindi…”
“E quindi far finta di niente quando ci dicono che la matematica non è da donne o quando sgranano gli occhi se ci iscriviamo a informatica”
“Bene! E a livello professionale? Qual è la domanda che non dovete mai, MAI, accettare ai colloqui di lavoro?”
“Se vogliamo figli!”
“Così vi voglio! Hop hop! Non fa male!”
“Non fa male! Non fa male!”
“Scusi, prof!”
“Dimmi, novizia!”
“Non farà male, però è difficile ribellarsi a questa!”
“Lo so, lo so! Però più ci opporremo, meno saremo esposte al ricatto! E ora l’ultima regola, ragazze!”
“Quella fondamentale che le racchiude tutte?”
“Sì, forza!”
“Proteggere la nostra libertà, sempre!”
“Bravissime, così vi voglio! Abbiate sempre questo coraggio!”
“Scusi, prof…”
“Ancora tu?”
“Sì… ehm… io vorrei cambiare corso… posso andare a quello qui accanto?”
“Quello degli uomini?”
“Sì…”
“Ma quello è composto di una sola lezione base, e poi su… non è articolato come questo!”
“Eh lo so… però il titolo
mi ispira un sacco!”
“Il titolo del corso? E qual è?”
“La conquista del mondo e il calcetto del martedì”.